Il contratto di affitto ad uso turistico è un contratto che si stipula tra due parti il quale ha una durata limitata e si usa in qualsiasi tipo di affitto a breve.
IL contratto ad uso turistico è contratto consensuale che viene sottoscritto dal locatore (proprietario di casa) che si impegna a cedere per un determinato periodo al conduttore-turista per un periodo limitato un appartamento o una casa singola per trascorrervi le vacanze.
Questo tipo di contratto di locazione breve presenta una durata non superiore a 30 giorni nell’anno solare e non è obbligatoria la registrazione all’Agenzia delle entrate.
Nel caso in cui venga richiesta una locazione turistica superiore ai 30 giorni, è necessario registrare il contratto di affitto all’Agenzia delle Entrate direttamente dal sito dell’ente o, in alternativa è possibile rivolgersi al proprio commercialista.
Il contratto di locazione per uso turistico deve essere stipulato in forma scritta. (Noi consigliamo sempre di stipulare il contratto anche quando si usano le principali OTA)
All’interno del contratto è necessario indicare le finalità turistiche, evitando così l’applicazione delle norme in materia di locazione abitativa primaria o transitoria.
All’interno del contratto vanno inseriti:
- le generalità di locatore e conduttore;
- dati catastali dell’immobile oggetto del contratto;
- durata dell’affitto;
- importo dell’affitto;
- importo della caparra;
- se si vuole o meno usufruire della cedolare secca.
- Devo far firmare il contratto di affitto ad uso turistico anche se lavoro attraverso le OTA?
Sì, il contratto è in qualsiasi caso un’importante tutela per il locatore e il conduttore-turista.
2. Posso far firmare il contatto turistico anche se sono una casa vacanza?
Certo, è possibile e consigliato far firmare anche in caso di casa vacanza.
Non dimenticare di chiedere sempre un deposito cauzionale se operi fuori le OTA e con Booking.com e scriverlo nel contratto!
BUON AFFITTO!
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